La cremazione riduce in cenere le spoglie mortali, che sono poi raccolte in una particolare urna.
Chi, alla propria morte, vuole essere cremato deve lasciare le sue volontà:
- nel testamento
- iscrivendosi a una associazione riconosciuta che ha tra i propri fini la cremazione.
Se il defunto non lascia alcuna volontà, il coniuge o il parente più prossimo dichiarano che in vita il defunto aveva espresso la volontà di essere cremato. Se ci sono più parenti dello stesso grado, la dichiarazione deve essere firmata dalla maggioranza assoluta di essi. Il coniuge o il parente più prossimo può decidere soltanto di far cremare i resti mortali o resti ossei.
La cremazione avviene in appositi forni crematori sparsi in tutta Italia e deve essere autorizzata dal Comune dove è avvenuto il decesso.
Dopo la cremazione, le ceneri possono essere:
- tumulate in un ossario, in un loculo già in concessione o in una tomba di famiglia
- affidate a un parente o disperse in base alle volontà espresse dal defunto.
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Ultimo aggiornamento: 06/04/2023 17:17.47